sabato 22 settembre 2012

Le marche delle stronze

Torniamo alle cose serie, amiche mie.
E' stata una settimana intensa, ho rischiato anche di pubblicare con la Sperling, ma ho fatto come la mia amica Giovanna, ho passato tutti i provini per entrare all'isola dei famosi, poi arrivata al casting finale sono stata scartata.
E' come arrivare seconda alla finale della coppa del mondo, ditemi voi chi cazz se lo ricorda il secondo classificato? Nessuno.
Ma noi avevamo un asso nella manica, una grandiosa casa editrice, piccola ma con le palle, e soprattutto che ama le stronze quanto le amiamo noi, così vi anticipo il segreto di Pulcinella, “Credevo fosse un'amica, invece era una stronza” nascerà a Gennaio, e voi tutti amici miei sarete costretti a comprarlo e soprattutto a spargere la voce su quanto sia stronza la sua autrice, pena la messa alla gogna.
In questi giorni ho riflettuto a lungo sulla tipologia della stronza, e ho pensato a tutti gli accessori che non avevo nominato, e che però la rendono unica e riconoscibile anche a chilometri di distanza.
La stronza ricca possiede una classe A, oppure se è di basso profilo la new lancia ypsilon ( azz ce l'ho pure io, però la mia va a gas quindi non conta), rigorosamente beige, o crema o come cazz si chiama quel colore che non è bianco, ma nemmeno giallo, che si intona con tutto.
Per salire sulla sua macchina vigono delle regole bel precise: non si mangia, non si sporca, non si parla alla conducente figa, non si ride in maniera forte e sguaiata e soprattutto è di rigore un vestito che quanto meno faccia pendant con la tappezzeria, altrimenti sti cazzi, scendi e stai a casa, ma vedi mpò.
Mi pare evidente che l'ingresso ai cani sia severamente vietato, sporcano ovvove.
Nelle nostre macchine ci passa direttamente il mac drive e i cani perdono i loro peli ovunque, figuratevi nella mia che ha la tappezzeria nera ed i bimbi pelosi sono bianchi.
La stronza non ricca possiede una classe A presa a rate o una lancia y, di seconda mano, ma in ottime condizioni, e le regole d'ingresso sono le stesse della stronza coi soldi, sono divise solo dal conto in banca, ma i neuroni sono gli stessi.
Le stronze si vestono nei negozi alla moda, ma comprano un abbigliamento classico/chic che non ecceda e che le faccia sembrare “toh sono uscita con il primo straccetto che capita” anche se costa un miliardo e mezzo.
Esistono delle marche da stronze.
Burberry per esempio è da stronza (ecco svelato l'arcano lo gnomo è stato battezzato in Burberry, è da lì che è diventato bimbo merda).
D&G è da fighe.
Miss Sixty è da stronze solo per il fatto che la loro taglia L è una 44 scarsa e a me non ci entra nemmeno una gamba.
Stesso dicasi per Denny Rose.
La Cycle è da grandissime fighe: i loro skinny 30 mi calzano alla perfezione.
Louiv Vitton è da enormi grandissime stronze.
Mi ci vuole un best seller e otto articoli di fila per comprarla.
Manolo Blahnik è da super fighe, anche se ho scoperto solo adesso come si scrive il cognome.
Azz, mi sono ricordata solo ora che però noi siamo buone coglione e fighe di rimando.
Noi amiamo le Converse.
Compriamo le Manolo.
Ma usciamo in tuta.
Irene Vella

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