Torniamo alle cose serie, amiche mie.
E' stata una settimana intensa, ho
rischiato anche di pubblicare con la Sperling, ma ho fatto come la
mia amica Giovanna, ho passato tutti i provini per entrare all'isola
dei famosi, poi arrivata al casting finale sono stata scartata.
E' come arrivare seconda alla finale
della coppa del mondo, ditemi voi chi cazz se lo ricorda il secondo
classificato? Nessuno.
Ma noi avevamo un asso nella manica,
una grandiosa casa editrice, piccola ma con le palle, e soprattutto
che ama le stronze quanto le amiamo noi, così vi anticipo il segreto
di Pulcinella, “Credevo fosse un'amica, invece era una stronza”
nascerà a Gennaio, e voi tutti amici miei sarete costretti a
comprarlo e soprattutto a spargere la voce su quanto sia stronza la
sua autrice, pena la messa alla gogna.
In questi giorni ho riflettuto a lungo
sulla tipologia della stronza, e ho pensato a tutti gli accessori che
non avevo nominato, e che però la rendono unica e riconoscibile
anche a chilometri di distanza.
La stronza ricca possiede una classe A,
oppure se è di basso profilo la new lancia ypsilon ( azz ce l'ho
pure io, però la mia va a gas quindi non conta), rigorosamente
beige, o crema o come cazz si chiama quel colore che non è bianco,
ma nemmeno giallo, che si intona con tutto.
Per salire sulla sua macchina vigono
delle regole bel precise: non si mangia, non si sporca, non si parla
alla conducente figa, non si ride in maniera forte e sguaiata e
soprattutto è di rigore un vestito che quanto meno faccia pendant
con la tappezzeria, altrimenti sti cazzi, scendi e stai a casa, ma
vedi mpò.
Mi pare evidente che l'ingresso ai cani
sia severamente vietato, sporcano ovvove.
Nelle nostre macchine ci passa
direttamente il mac drive e i cani perdono i loro peli ovunque,
figuratevi nella mia che ha la tappezzeria nera ed i bimbi pelosi
sono bianchi.
La stronza non ricca possiede una
classe A presa a rate o una lancia y, di seconda mano, ma in ottime
condizioni, e le regole d'ingresso sono le stesse della stronza coi
soldi, sono divise solo dal conto in banca, ma i neuroni sono gli
stessi.
Le stronze si vestono nei negozi alla
moda, ma comprano un abbigliamento classico/chic che non ecceda e
che le faccia sembrare “toh sono uscita con il primo straccetto che
capita” anche se costa un miliardo e mezzo.
Esistono delle marche da stronze.
Burberry per esempio è da stronza
(ecco svelato l'arcano lo gnomo è stato battezzato in Burberry, è
da lì che è diventato bimbo merda).
D&G è da fighe.
Miss Sixty è da stronze solo per il
fatto che la loro taglia L è una 44 scarsa e a me non ci entra
nemmeno una gamba.
Stesso dicasi per Denny Rose.
La Cycle è da grandissime fighe: i
loro skinny 30 mi calzano alla perfezione.
Louiv Vitton è da enormi grandissime
stronze.
Mi ci vuole un best seller e otto
articoli di fila per comprarla.
Manolo Blahnik è da super fighe, anche
se ho scoperto solo adesso come si scrive il cognome.
Azz, mi sono ricordata solo ora che
però noi siamo buone coglione e fighe di rimando.
Noi amiamo le Converse.
Compriamo le Manolo.
Ma usciamo in tuta.
Irene Vella
Nessun commento:
Posta un commento